Offshore Class One: caratteristiche e prestazioni

Barche offshore in gara!
Barche offshore in gara!

L’offshore di Class One è sempre stata la formula 1 della motonautica, e le imbarcazioni che si usano per questo sport non sono tanto diverse dalle macchine da corsa.

Dimenticatevi di vele, barche ingombranti ed equipaggi di decine di persone: per gli offshore si utilizzano snelli catamarani lunghi al massimo 14 metri, e non più larghi di 3,5 metri. Nella stretta cabina di pilotaggio trovano spazio a stento i due piloti, che controllano l’imbarcazione in tandem. Il guidatore decide la direzione della barca, mentre il suo compagno controlla le maniglie di accelerazione (una per motore).

Immaginate di essere al volante della vostra auto, e di lasciare che sia il vostro passeggero a governare l’acceleratore e la leva del cambio: capirete così il legame di assoluta coordinazione che lega due piloti di offshore.
La fiducia tra i due è quindi essenziale, perché l’offshore è uno degli sport più pericolosi al mondo. Le imbarcazioni schizzano tra le onde a ben 300 km/h, e ogni minimo errore potrebbe avere risultati fatali.

I maggiori produttori di imbarcazioni offshore sono: Victory, Maritimo, Tencara MTI e Outerlimits, e lavorano da anni per aumentare le prestazioni delle loro creazioni.

Il design di una barca offshore viene influenzato da studi di idro e anche aerodinamica, perché una simile imbarcazione non naviga in maniera normale. Lo scafo di un catamarano è infatti formato da due “scarponi”, con un tunnel che lo attraversa in senso orizzontale. Questa forma, combinata alla potenza del motore, permette di ridurre in maniera esponenziale l’attrito dell’acqua sullo scafo, ottenendo una barca che più che navigare sembra scivolare sulla superficie del mare.

La sicurezza dei piloti è fondamentale in questo tipo di sport, in cui le imbarcazioni si muovono a velocità elevatissime. Gli scafi vengono realizzati con materiali come la fibra di carbonio ed il kevlar, solitamente utilizzato nelle giubbe antiproiettile. Le imbarcazioni che ne risultano sono praticamente indistruttibili.
Gli abitacoli vengono ulteriormente rinforzati per resistere agli urti più violenti. Sistemi di sicurezza consentono l’espulsione rapida dei piloti in caso di incidenti, per diminuire il rischio di danni gravi.

Il costo dei materiali fa schizzare alle stelle il prezzo di queste imbarcazioni, che arrivano a costare anche più di centomila euro. A questo va ad aggiungersi il mostruoso prezzo del carburante: una offshore di Class One arriva a consumare fino a 500 litri per un’ora di gara!
Tutta questa benzina va ad alimentare motori italianissimi. La nostra Lamborghini è infatti azienda leader nella produzione di motori offshore, e per anni le barche italiane hanno gareggiato e trionfato in competizioni di Classe One. Solitamente si utilizzano motori a otto o dodici cilindri, con una potenza che si aggira intorno agli 850 Cavalli.

Motore e serbatoio fanno levitare il peso delle imbarcazioni, che pesano intorno alle 5 tonnellate.

Le difficoltà di trasporto aumentano ulteriormente il costo di queste barche, che solo i ricchissimi possono permettersi di pilotare. Ma noi possiamo sempre sognare!

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4 commenti

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  1. Alfonso

    Buongiorno, è possibile avere una scheda tecnica dei motori offshore da competizione?
    Ringrazio

    • admin

      Ovviamente negli anni i motori di Class One hanno avuto evoluzioni, comunque in effetti è un bello spunto per un nuovo articolo 🙂
      Orientativamente si parla di cilindrate fino a 30.000 cc complessivi, per potenze di 2.000 e più cavalli.

  2. diego

    Buongiorno,
    ho cercato online ma senza risultato: ma che fine h afatto la classe uno offshore?
    L’ultimo albo iridato è del 2016.
    Da allora è andata in soffitta? Non viene piu disputata?
    grazie

    • admin

      Confermo che, purtroppo, il campionato è stato interrotto nel 2016.